Aggiornato da: L. Lanceri, 13-Feb-2005 |
Commissione didattica:
prof. L. Lanceri (Fisica), prof. M. Mezzetti (Astr.), prof. S. Modesti (Fisica), prof. D. Treleani (Fisica Teorica).
Dottorandi XIX Ciclo:
Italo Balestra,
Marco Bomben,
Gabriele Cescutti,
Davide Furlanetto,
Marin Karuza,
Tommaso Pardini.
I tre Dipartimenti, che partecipano all'organizzazione del Dottorato in Fisica, offrono alcuni corsi specificamente destinati ai dottorandi. Inoltre i dottorandi possono includere nel proprio percorso formativo corsi universitari della Laurea Specialistica in Fisica, e corsi di altre istituzioni (SISSA, ICTP, ...), che risultino di particolare interesse per la loro formazione e per la ricerca che intendono svolgere. Nella tabella che segue sono indicati, oltre ai corsi offerti nell'ambito del dottorato, anche alcuni esempi fra i corsi esterni utilizzabili. Infine, ad ogni dottorando è richiesta la partecipazione a due scuole nazionali o internazionali durante il triennio. Alcune scuole sono segnalate in fondo alla tabella.
Sulla base dei Piani di Studio approvati, sono stati attivati i corsi elencati in tabella, ad eccezione di quelli contrassegnati "n.a.".
Organizzazione dei Percorsi Formativi del
Dottorato in Fisica
Si riporta qui di seguito uno stralcio del verbale n.8
della seduta del 12/01/2001 del Collegio Docenti relativo all'organizzazione
dell'attività didattica, integrato con uno stralcio del verbale n.9
nella seduta successiva del 15/02/2001
(Verbale n.8 completo: ps, pdf;
Verbale n.9 completo: ps, pdf).
Il Collegio nomina una commissione didattica composta di tre membri, uno per Dipartimento, con l'incarico di esaminare il curriculum dei nuovi dottorandi ed evidenziare le eventuali lacune. La durata in carica della commissione sarà di un anno con eventuale riconferma dei commissari. La commissione attuale è composta da: Marino Mezzetti (Dip. Astr.), Silvio Modesti (Dip. Fisica), Daniele Treleani (Dip. Fisica Teorica) (Verbale n.15 del 12/2/2002).
La commissione curerà la formazione didattica attraverso una serie di iniziative di cui informerà il Collegio, istituendo, sulla base delle esigenze annuali, per ogni dipartimento: un corso politematico costituito da moduli di 8-10 ore ciascuno, tenuti da ricercatori e docenti dell'area scientifica di Trieste. Cioè circa sei moduli su argomenti di carattere generale. Di questi sei, due dovrebbero essere comunque garantiti da ciascun dipartimento, indipendentemente dalla situazione dei dottorandi del dipartimento per il Ciclo in questione.
In totale il dottorando dovrà aver accumulato almeno 60 ore di corsi che potranno ovviamente includere anche moduli offerti da dipartimenti diversi dal proprio.
Eventuali corsi seguiti per colmare lacune relative allo specifico argomento di tesi di dottorato non concorrono alle 60 ore.
Il dottorando potrà scegliere minicorsi di 4-6 ore tenuti da ricercatori stranieri od italiani provenienti da altre sedi che siano in visita ai dipartimenti, oppure, previa disponibilità economica, vengano invitati apposta.
Se necessario la commissione può suggerire che la/il dottoranda/o segua, in alternativa al corso politematico, corsi universitari istituzionali che risultino di particolare interesse per la ricerca che il dottorando dovrà svolgere. Lo stesso dicasi per i corsi organizzati dalla SISSA o dall'ICTP.
Sarà invece responsabilità di ciascun tutore di suggerire ai dottorandi la partecipazione nell'ambito dei tre anni ad almeno due scuole di dottorato nazionali e/o internazionali.
Alla fine dei moduli, non ci sarà un esame finale, ma una verifica di quanto appreso. Tale verifica potrà consistere in un breve seminario, od una piccola ricerca o la soluzione di alcuni esercizi, su cui la commissione relazionerà al Collegio.
Al termine di un Congresso o Scuola i dottorandi dovranno relazionare ai relativi dipartimenti su un particolare argomento che li abbia particolarmente interessati.
Alla fine di ogni anno di corso, i dottorandi dovranno presentare in un progress report orale la ricerca svolta nell'anno. Il progress report sarà di 15 minuti il primo anno, 30 il secondo e 45 il terzo e sarà apprezzato l'uso dell'inglese. Tale obbligo permetterà al Collegio il monitoraggio delle varie attività ed ai dottorandi di imparare a presentare pubblicamente i propri risultati.